venerdì 15 giugno 2007

Indecorosa la rimozione del gazebo No Coke

Il valore simbolico della scelta di mantenere il gazebo No Coke di Corso Centocelle danneggiato dalle fiamme come denuncia e condanna della becera ignoranza all’origine dell’incendio doloso di domenica scorsa sembrava di tale evidenza da non richiedere particolari spiegazioni.

L’ordine di rimozione della struttura, partito, secondo quanto riferito ai No Coke, dal Comune ed eseguito senza alcuna comunicazione, denota una scarsa attitudine verso la pratica della democrazia o forse, come sarebbe auspicabile, un difetto di comunicazione tra Sindaco e struttura.

Le presunte motivazioni di decoro all’origine del blitz anti-gazebo trovano il loro retroterra sub-culturale nella degenerazione mentale che in passato ha imposto mutande e foglie di fico a capolavori dell’arte plastica e figurativa.

C’è molto, moltissimo, di indecoroso a Civitavecchia, a livello umano e materiale. In un quadro simile, il gazebo No Coke semi-carbonizzato brilla per dignità e valore etico.

Solo la momentanea impossibilità di rientrare in possesso della tenda ne impedisce l’immediata ricollocazione nella sede originaria.

Sono certo che si sia trattato di uno spiacevole equivoco e che le cittadine e i cittadini contro il carbone potranno, già da domani, decidere se e quando ritenere esaurita la funzione simbolica del gazebo di Corso Centocelle.

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